Post

La Moka, storia di un oggetto comune ma anche geniale

Nel 1933 Alfonso Bialetti era proprietario di una fonderia omonima produttrice di alluminio lavorato in conchiglia. Un giorno, guardando sua moglie lavare i panni (così si dice sia la storia), ebbe l'idea di creare un oggetto che fosse capace di fare il caffè senza l'ausilio di macchine espresso: la Moka. Il brevetto , di cui si è fatta una sintesi in un altro post, è molto esaustivo riguardo a come deve essere prodotta e quali materiali usare (corpo in alluminio e manico in bachelite). Essa sfrutta un principio abbastanza semplice della fisica classica: l'acqua quando è riscaldata fino a 100°C inizia a bollire e a trasformarsi in vapore acqueo. Questo, essendo poco denso, tende a salire di quota. Bialetti quindi creò la parte inferiore della caffettiera come recipiente contenente acqua, sopra di esso mise un contenitore bucherellato a forma di imbuto che doveva contenere il caffè in polvere. Quando il vapore sale incontra il caffè e si crea la miscela che poi, attraverso

Word Cloud

CAFFÈ RISVEGLIO PRESSIONE ACQUA LATTE BRASIL BREAKFAST PROFUMO AROMA FUOCO SUGAR FORNELLI RELAX ESPRESSO BIALETTI FISCHIO COLOMBIA

La Moka oggi

Immagine
La Moka col passare del tempo non è cambiata molto, anzi la struttura rimane quella del 1933. La Bialetti ha cercato di creare delle caffettiere Limited Edition per celebrare eventi particolari che si tenevano durante gli anni oppure, per esempio, come gadget di squadre sportive. Di seguito vengono mostrate alcune immagini di Moka “particolari” create per vari eventi. Moka che celebra gli ottant'anni dalla sua invenzione Moka che celebra il corpo degli Alpini Caffettiera gadget che celebra una squadra di calcio italiana Moka celebrante il famoso pittore olandese Van Gogh Serie di caffettiere prodotte per i 150 anni dell'Unità d'Italia

Abbecedario della Moka

A come Acqua B come Bialetti C come Camera di ebollizione D come Dopoguerra E come Economica F come Fiera di Milano del 1948 G come Guarnizione H come Hot beverage I come Italia L come Latte M come Moka N come Napolitana (Moka in spagnolo) O come Omegna P come Paul Campani Q... R come Receptacle S come Steam tube T come T hermally conductive walls U... V come Vessel Z come Zucchero

Immagini pubblicità Moka

Immagine
Di seguito vengono messe alcune immagini relative alle varie pubblicità della moka. Una delle prime pubblicità della Moka Pubblicità nel famoso Carosello https://video.repubblica.it/edizione/torino/addio-a-renato-bialetti-lo-spot-della-moka-in-carosello/228220/227511 A questo link è possibile vedere la pubblicità della Moka Bialetti andata in onda nel Carosello tra gli anni Sessanta e Settanta.

Storia dell'azienda assegnataria

Immagine
Logo Bialetti Alfonso Bialetti nel 1919 a Crusinallo , frazione di Omegna , nell'allora provincia di Novara (adesso Verbania), fondò l'omonima azienda. All’inizio era un'officina per la fusione in conchiglia dell'alluminio fino al 1927, quando chiuse, poiché fu ceduta alla Alessi di Crusinallo.   Bialetti riaprì un'altra attività nel 1933 per la fabbricazione della moka , inventata lo stesso anno, che raggiunse la sua fama mondiale a partire dal 1947 , quando Renato Bialetti , figlio del fondatore, decise per la sua esportazione, e il prodotto riscosse lo stesso successo avuto nel decennio antecedente in Italia . Nell' immediato dopoguerra fu realizzato poi il nuovo modello di moka, che venne esposto alla Fiera di Milano nel 1948 . Gli anni cinquanta videro l'azienda effettuare importanti investimenti in campo pubblicitario, e nel 1952 , venne creato il celebre "omino con i baffi", disegnato da Paul Campani , che dal 1958 divenne

Notizie sull'inventore

Immagine
Alfonso Bialetti Alfonso Bialetti nacque a Montebuglio (comune in provincia di Verbania) il 17 giugno 1888 e morì ad Omegna (Verbania) il 4 marzo 1970 . In età giovanile emigrò in Francia lavorando come operaio fonditore. Nel 1918 fece ritorno in Piemonte , dove l'anno successivo a Crusinallo , nel Cusio (sempre in provincia di Verbania), aprì una fonderia , la " Alfonso Bialetti & C. - Fonderia in Conchiglia" , che produceva semilavorati in alluminio . Nella sua esperienza lavorativa francese, Bialetti apprese la tecnica di fusione in conchiglia dell'alluminio. Quest’ultima sarebbe un processo di fusione in cui viene impiegato uno stampo metallico, che può essere utilizzato anche per migliaia di cicli. Esso è solitamente realizzato in acciaio o ghisa e riproduce il negativo del prodotto finale. Al suo interno il metallo viene colato per gravità. Questa scoperta lo orientò, verso gli anni trenta , alla progettazione di uno strumento domestico in me